AGI – L’economia globale dà segnali di resilienza, l’inflazione sembra che abbia smesso di correre, la decisione della Cina d’interrompere la cura da cavallo per contenere il Covid pare che funzioni, i costi dell’energia si stanno raffreddando. Sono gli ingredienti che finiranno sui tavoli dei banchieri di Fed e Bce impegnati nelle riunioni di questa settimana e che dovrebbero portali a decidere che, sì, la politica di stretta monetaria deve continuare, ma con più moderazione. Tradotto, i tassi continueranno ad aumentare ancora un altro po’, però con un ritmo più lento di quello adottato nel 2022.
Per un’inversione di tendenza, cioè per vedere una riduzione dei tassi stessi, bisognerà invece attendere il 2024, quando le misure adottate in questo biennio avranno sprigionato per intero i loro effetti e l’inflazione si sarà abbassata verso il 2%, la soglia che rappresenta la stella polare sia della Fed sia della Bce. A corroborare questo scenario sono, quasi all’unanimità, una schiera di esperti e analisti.
fonte: articolo da https://www.agi.it